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Caricature in libertà 

Posted on giu 9, 2019 by in Opere in concorso | 0 comments

Caricature in libertà 
di Marzio Dall’Acqua 

Luna che obtorto collo
guardo in fotografia
quale fortuna t’incolse
quando ti distaccasti
da una terra in ammollo.
Ma ora?

Eugenio Montale, Al video

 

La libertà scatena la creatività. Così le caricature, lasciate libere di scegliere il soggetto da pungere, da inchiodare con ironia tra la simpatia e la beffa, questo anno nel World Humor Awards 2019, sono state inventive e innovative, originali e personali, ricche di spunti coraggiosi, capaci di sguardi irriverenti, ma anche ammiccanti ed allusivi, acidi e graffianti oppure carezzevoli nel presentare difetti simpatici e umanamente riconoscibili. E’ bastato il tema “libero”, come avveniva un tempo in classe, perché si scatenasse un fermento, un pullulare, una eccitazione ed una effervescenza da brindisi con le bollicine, un misto tra euforia da liberi tutti e il piacere di affilare unghie e denti contro personaggi non amati, contro i propri personali gatti neri, le piccole ossessioni che il il mondo grande lascia in noi ogni giorno e che ci inducono a credere che le nostre inquietudini, le nostre demoralizzazioni umorali e umbratili dipendano anche da questi “famosi e illustri”, che avvertiamo incombenti come nembi ad oscurare il sole.

C’è dunque di tutto in queste caricature e scorrerle è prima di tutto una sorpresa, uno scoprire un diverso binocolo, un altro specchio deformante puntato su di un personaggio che non si pensava di incontrare in questo labirinto di mostruosità e difformità, disegnate con cura, minuzia, dedizione, con un piacere sottile che rasenta, appunto, la vendetta privata, segreta e minimale, ma anche lungamente assaporata. In altri casi per il personaggio ritrattato, al di là della eccitata distorsione e stravolgimento della fisionomia si avverte una intima simpatia, un’affettuosa solidarietà, una amichevole confidenza, come quando, in una vignetta, il fisico Stephen Hawking, morto lo scorso anno, viene liberato dalla prigionia della sedia a rotelle e vola nello spazio di algoritmi scritti nell’aria, che erano il suo mondo di ricerca, per fare un esempio, disegnato – e non è meno indicativo – da Kaka un iracheno. O come di fronte ad un irriverente Einstein che occupa una intera pagina stravolto e fantasmatico. Ma non sono gli unici casi. Si diceva della sorpresa che viene stuzzicata e rinnovata ad ogni scorrere di pagina, ad ogni colpo d’occhio, perché si tratta di una scorribanda in tutti i possibili campi: il cinema, la musica, la letteratura, lo sport, il mondo dei massmedia, ma anche la pittura e lo stesso mondo dei caricaturisti, ma soprattutto della politica. E tra i politici trionfa Donald Trump, personaggio di per sé di un mondo non reale, tra il cartone animato e il virtuale, una specie di sberleffo della o alla democrazia, un eccesso barocco trasudante volgarità e prepotenza: un plebiscito è il risultato, contrastato, ma senza successo da Angela Merkel ed Emmanuel Macron. Ma non solo il presente o i protagonisti dell’attualità chiedono la penna ed i colori dei caricaturisti, ma anche personaggi del passato, alcuni assolutamente inaspettati. Per dire della estrema e totale libertà di soggetti.

Anche il tema dei cinquanta anni dell’allunaggio si riflette in alcune caricature, una particolarmente ideologicamente cattiva su Yuri Gagarin. Ma non manca l’astronauta cinese. Insomma un florilegio di volti, di maschere e di proposte – alcune semplicemente allusive a temi esistenziali e sociali emblematici, come l’emigrazione ed i suoi drammi -, che sono insieme una specie di sintesi del mondo spettacolare occidentale, dei suoi valori, dei suoi protagonisti e soprattutto della persistenza dei suoi miti – particolarmente vitali e vivi nel mondo della musica, ma anche nella politica con protagonisti che hanno invertito la rotta della violenta prevaricazione e proposto di rendere concreta l’utopia, come Mandela e Gandhi -. Inoltre il senso dello scorrere del tempo e dell’accavallarsi di modelli e simboli è evidente nel constatare che alcuni personaggi indicati come centrali sono quelli che hanno impressionato la cronaca dell’anno, magari per la loro morte, per cui la caricatura riacquista in questo senso la sua antica e primaria funzione di commentare con aggressiva ironia la realtà del quotidiano, di aderire al presente. Infine ma non in ultimo: il linguaggio grafico, l’impaginazione e l’invenzione sono assolutamente personali come non mai e creativi con sottili ed indubbi riferimenti alle diversificate lingue delle arti cosiddette “maggiori”, bordeggiando l’astrazione, il futurismo, il concettuale, in una babele di stili e proposte che provocano la fantasia, il piacere del gioco, il senso enigmistico della ricostruzione di un’immagine ed un’idea. 

Parma, 1 giugno 2019 

Marzio Dall’Acqua 

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